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mercoledì 25 maggio 2011

Vorrei riportare questa riflessione trovata su un sito che frequeuento molto, e scritta da uno degli utenti.

Di Efeso (nick Name) intervento su uno dei forum di www.arnoldehret.it:
Basterebbe fermarsi ogni tanto (anche poco), ed osservare cosa succede (e a chi ci sta) intorno.
Si noterebbe, che il mondo vicino a noi, è deformato, malato, stressato, eccessivo. I "nostri" corpi, sono deformati, malati.
E ciò viene accettato come normale, cioè, che sia normale essere grassi, gonfi, malati stressati, eccitabili per un nonnulla.
Basterebbe fermarsi a riflettere, per comprendere che ciò è inaccettabile, in controsenso alla natura, che invece ci crea sani e forti, e dovrebbe essere così fino alla fine. 


Basterebbe saper osservare, che (per interesse), i mass media in primis, puntano al consumo di cibo non naturale, devitalizzato, morto, al consumo ed all’uso di medicinali, che non guariscono ma che mirano al sintomo, al divertimento forzato, al pettegolezzo, al desiderio eccessivo, al possesso, al potere al denaro. 


Noi siamo altro, non è vero che con l’avanzare dell’età, è assodato che ci si debba ammalare, che ciò faccia parte della biologia umana. 


Ci fa ammalare alimentarsi con cibi cotti, con cadaveri animali, cibi finti. Per essere vitali, occorre cibarsi con cibi naturali che invece ci fanno vivere sani forti e belli, dentro e fuori. 


Cibi soprattuto crudi, principalmente frutta. Il risultato di tale alimentazione, è assenza di dolori, di malattie, benessere interiore e fisico non riscontrabili con l’alimentazione canalizzata dalla TV con la pubblicità che governa e comanda i dettami comportamentali, sia alimentari che verso la salute. 


Sembrerebbe inutile spiegare, che lo fanno non certo per il nostro bene. 


Basterebbe (saper) osservare, per rendersi conto, che si è addormentati, si è senza forza e si segue ciò che viene dettato dagli interessi delle multinazionali alimentari, farmaceutiche e di tante altre cose. 


Noi siamo altro, basterebbe dare spazio alla voce interiore, che soffochiamo con il nostro ego, che è attratto da tutto ciò che è potere, possesso, ma che non ci fa mai stare bene veramente. 


Il nostro bene, dipende da noi, che dovremmo decidere cosa fare della nostra vita, per iniziare, basterebbe saper osservare.

martedì 3 maggio 2011

Menù per la domenica sera



Entrée:
Insalatina di misticanza, grana e noci (tra le varie insalate c'era anche quella, non so come si chiama devo ancora scoprirlo,  varietà di piccole foglie con le venature rosse, una vera opera d'arte della natura)

Primo:
Pasta integrale fatta in casa (spessore Imperia 3) al sugo di pomodoro e basilico passato (sugo vero, quello della mamma, con tanto di pizzico di zucchero per togliere l'acidità del pomodoro)

Secondo:
Zucchine grigliate con mentuccia
Melanzane alla griglia con timo
Peperoni arrostiti sulla fiamma olio e sale.

Contorno:
Cavolo cappuccio in insalata.

Companatico:
Focaccia artigianale con farina bianca e sale grosso maldon.

Dessert:
Finta caprese di fragole e melone con salsa di aceto (foto)






giovedì 28 aprile 2011

I miracoli secondo me


L'altro ieri preparando questo bestione integrale, io e la mia amica, ci siamo interrogate sul significato della parola miracolo.
Per me la forza di un alimento vivo è un miracolo.
L'unione di 3 elementi poveri che creano cibo povero e delizioso è un miracolo.

Acqua - 250/300ml
Farina - 500gr
Lievito (madre, in polvere o di birra..questo lo scegliete voi) qui abbiamo usato il cubetto (uno intero) sciolto in acqua tiepida

Mettete la farina in una ciotola (potete fare 50% bianca e 50% integrale o tutta integrale, quella della foto è tutta integrale) fate un buco al centro della farina, mettete 3 cucchiaini di sale, e lievito sciolto che nel frattempo è fermentato 3 cucchiai olio d'oliva e l'acqua (queste tre indicazioni sono da seguire alla lettera)
Impastare e creare una palla, fare una x con il coltello in superficie e coprire con la pellicola (o con panno umido). Lasciar riposare per 2 ore in luogo caldo.
Poi stendere in teglia e lasciar lievitare altri 30 minuti (consigliato ma non obbligatorio)
Spennellare di olio.
Cuocere in forno a 220° per 20/25 minuti
Verso il 15° minuto aggiungere il sale grosso (ed eventualmente delle erba se vi piacciono)
Sfornare e servire


Questa è unione di fatto.
Questa è una famiglia.
Questo trio da origine alla vita: esplode, è creativo, e vivo!

Mi chiedo come facciano tutte quelle persone che si abbuffano di schifezze o dicono che si nutrono solo per sopravvivere; come fanno quelli che non amano cucinare? Che problema hanno quellli che pensano che per mangiar bene si debba spendere una follia?

Buon appetito

giovedì 21 aprile 2011

Tazza di cioccolato con salsa di pere caramellate allo ZENZERO / Contest Zenzer(i)amo





















Dosi x 15/16 tazze da 70 gr | resistono in frigorifero fino a 4 giorni.

Per le tazze:

350 gr cioccolato, 600 gr panna , 100 gr latte, 4 uova, 90 gr zucchero.

Sciogliere a bagnomaria cioccolato, panna e latte. Sbattere lo zucchero con le uova. Una volta sciolto il cioccolato unire la spuma di zucchero e uova e amalgamare bene. Versare il liquido ottenuto nelle tazze (cocottes, tazze da the, tazzine da caffè a seconda del risultato estetico che volete ottenere) poi mettetele in una teglia da forno.
Per la cottura, chi avesse il forno a vapore (lucky!) può cuocere le tazze (coperte con della pellicola trasparente in modo che il vapore acqueo non rovini il contenuto e l'estetica del dolce) a 50° e non avete il forno a vapore, cosa molto porbabile, versate nella teglia 1cm/1,5cm d'acqua, riscaldate il forno ventilato a 150 gradi, e infornate per 30 minuti circa. La consistenza deve essere soda ma non secca/dura.

Per la salsa di pere caramellate:
6 pere sbucciate e tagliate a piccoli cubetti, 1 radice di zenzero, 1 bicchiere abbondante di vino bianco (buono e dolce), acqua QB. Pr il caramello: 150 gr zucchero e 75 gr acqua per ogni pera.

Saltare le pere (che avrete preparato in precedenza tagliate a cubetti regolari) con lo zenzero e lo zucchero, appena sale il calore, sfumare con il vino. Aggiungere un po' d'acqua e lasciar cuocere a fuoco lento per 10 minuti circa (quando la consistenza delle pere è morbida e di vostri gradimento). Frullare e ridurre il composto in salasa omogenea.

Fare il caramello. Al momento giusto fermare il caramello con un goccio di acqua fredda e unire la salsadi pere e zenzero. Amalgamare bene e far riposare.


Fare lo sciroppo per il croccante di pera: sciroppo 25 baume*:1 lt acqua, 1 kg zucchero. Sciogliere sul fuoco acqua e zucchero. Alla giusta densità ritirare dal fuoco.


Per il croccante di pera:
Pere tagliate molto sottili (l'ideale sarebbe con l'affettatrice).
Immergere le pere nello sciroppo appena prepato e stenderle su una teglia rivestita di carta forno.
Fare asciugare le fettine di pera in forno ventilato a temperatura molto bassa per un paio d'ore.

* i gradi Baumé Indicano la densità di una soluzione di saccarosio secondo la scala Baumé. La densità di una soluzione zuccherina semplice indica nel contempo la percentuale zuccherina contenuta nella soluzione. Di seguito la tabella per determinare i Baumé del vostro sciroppo.

Per un litro d'acqua:
30° = 1,350 kg di zucchero
25° = 1 kg
23° = 900 g
22° = 800 g
17° = 700 g
16° = 600 g

Buon appetito, Raffaela - Torta di mandorle senza farina

Un'amica di famiglia, bravissima in cucina mi ha dato questa ricetta, senza farina senza burro, senza niente! Le uova fanno tutto...

Gr.200 zucchero - Gr.300 mandorle non pelate - 6 uova.


Esecuzione: sbattere a lungo i rossi con lo zucchero, aggiungere le mandorle tritate finemente, un bicchierino di liquore a piacere, io ci metto gran marnier, un po di succo di arancia, per ultimo il bianco montato a neve fermissima. Ungere uno stampo per torte e versarvi l'impasto, mettere in forno già caldo a 180° per 35 minuti (controllare con uno stecchino)

Buon appetito
Ale

lunedì 18 aprile 2011

Mandorle Amare


Quando vai in Sicilia,  scopri sempre qualcosa, qualcosa di magico; io, tra le altre, ho scoperto un editore siciliano e un libretto semplice ed interessante, di ricette basiche con i fondamentali della pasticceria siciliana:

Mandorle Amare - Maria Grammatico e Mary Taylor Simeti - ed. Flaccovio
Un bel libro di cucina e di storia.
Di seguito la ricetta base per la pasta di Mandorla di pagina 85.
Lo zucchero è arrivato in Europa attraverso la Sicilia: quando i saraceni occuparono l'isola, nel nono secolo, introdussero la coltivazione della canna da zucchero. Nei secoli a seguire le loro confezioni -confetti, frutta candita, cotognata e pasta di mandorla- incontrarono grande successo presso la nobiltà europea. Durante tutto il Medio Evo e il Rinascimento, la Sicilia ha prodotto ed esportato la pasta di mandorla, un genere di lusso che conferiva grande prestigio (nel '400 una torta di marzapane costava più di un paio di pavoni!) e a tutt'oggi l'isola rimane famosa per questa produzione. Nel fare la pasta di mandorla, conosciuta pure come pasta reale, è importante partire da mandorle intere da tritare sul momento, piuttosto che usare la farina di mandorla preparata commercialmente, che si asciuga rapidamente, perdendo gli oli essenziali. Maria racconta come si preparava la pasta di mandorla al San Carlo, tritando le mandorle a mano e aggiungendole ad uno sciroppo di acqua e zucchero, un processo lungo e faticoso che è stato semplificato notevolmente dall'avvento del tritatutto e dell'impastatrice.

300 g mandorle pelate
400 g zucchero semolato
1 dl circa di acqua
una bustina di vanillina
zucchero a velo per spolverare

In un tritacarne o un tritatutto elettrico, ridurre a farina le mandorle assieme ad un poco dello zucchero semolato. Impastare assieme allo zucchero rimanente e la vanillina, aggiungendo l'acqua poco alla volta fino a quando diventi molto liscia e morbida.
Spolverare un tavolo di marmo o altra superficie fredda con lo zucchero a velo e lavorare la pasta con le mani. Avvolgere nella pellicola e conservare al freddo fino all'uso. La pasta di mandorla si mantiene molto a lungo in frigo. Resa: circa 800 g di pasta di mandorla.


mercoledì 13 aprile 2011

La spesa perfetta

Una mia amica, molto brava in cucina, ha un grande difetto: esagera nel fare la spesa.
Questo mi ha fatto riflettere sul fatto che da che sono vegetariana e da che mangio solo cibi vivi, quindi frutta e verdura fresca, non solo il mio portafoglio è più gonfio, ma nel mio frigor non ci sono più sprechi.

Sono molto sensibile all'argomento, sin da piccola ho avuto la visione del usare e riusare.

Non buttare mai nulla è fattibile, si tratta di fare un'accurata e furba lista della spesa.

Il primo risparmio in cucina si realizza così non accumulando in casa alimenti deperibili che per forza di cose andrebbero sprecati.
Solo con l'esperienza si impara a comprare quello che serve veramente.
Un'altra soluzione intelligente sono i gruppi d'acquisto (http://www.retegas.org).

Però la vera differenza, il tasto su cui non si batte mai abbastanza, è quello della riutilizzazione degli avanzi, vi ho già parlato della mia cucina FdF®?


Di solito i piatti del giorno prima scaldati non hanno molto successo sulle nostre tavole, ma ci sono piccoli accorgimenti e manipolazioni che possono trasformare a tal punto gli "avanzi" da renderli freschi e appetitosi quanto basta!

Faremo presto una sezione dedicata a questo tipo di "accortezze".


Mojito di Zucchine / contest sapori e colori








Dosi per due persone:
2 piccole zucchine* tonde (vanno bene anche quelle classiche, viene ancora più verde)
1/2 scalogno** per il soffritto
Un bicchierino da liquore di aceto di riso, se vi piace il sapore (oppure, più classico, di buon vino bianco)
2 bicchieri di acqua tiepida
Sale e olio qb
Salvia e Fleur de sel per la guarnizione

Tagliare le zucchine a cubetti piccoli e regolari (per fare un lavoro regolare ed esteticamente bello usare la mandolina per tagliare a fette la zucchina e poi un coltello con lama lunga, tagliate le fette in striscioline che poi diventeranno cubetti)
Far soffriggere in un cucchiaio di olio lo scalogno, unire le zucchine e far dorare leggermente.
Sfumare con il bicchierino di aceto di riso, o di buon vino bianco (l'aceto di riso da un sapore più fresco e secco al palato, si può dire estivo, da superalcolico...il vino da un gusto più rotondo e dolce, più autunnale).
Aggiungere i bicchieri d'acqua (o comunque fino a coprire a filo i cubetti di zucchine)
Cuocere a fuoco moderato per max 15 min (se gradite le verdure più croccanti bastano 10 minuti)
Nell'attesa di concludere la cottura preparare la guarnizione, tritando grossolanamente la salvia e fleur de sel.
Al termine della cotura "impiattare" servendo in due bicchieri trasparenti (a vostra scelta), unire il sale alla salvia e un goccio d'olio a crudo (mescolare con un cucchiaino dall'alto verso il fondo con movimenti circolari, come si farebbe per mescolare il mojito vero). Completare L'opera con un po' di sale sul bordo del bicchiere.

Cin cin.

*Le zucchine sono un ottimo alimento per chi vuole dimagrire perché contengono pochissime calorie; hanno un buon contenuto di potassio, caroteni e vitamina C. Le zucche invernali soprattutto quelle con la polpa più scura, hanno eccezionali quantità di caroteni, potassio e vitamine del gruppo B. Come altre sostanze ricche di caroteni, le zucche hanno dimostrato un effetto protettivo nei confronti di molti tumori, e in particolare di quello ai polmoni.
**Di questo piccolo bulbo si usa tutto, anche le foglie: sono un forziere di sali che aiutano il corpo a smaltire le calorie in più. Di scalogno ne esistono diverse varietà, caratterizza­te da dimensioni, forma e colori differenti. In Italia è famoso quello di Romagna, allungato e dalla buccia color bruno dorato. Più aromatico della cipol­la, della quale è parente stretto e ha le stesse caratteri­stiche nutrizionali, è invece meno invadente dell’aglio, e in cucina è adatto per preparare soffritti e salse, ma anche per aromatizzare le insalate e le frittate e per essere conservato sott’olio e sotto aceto. Le sue proprietà sono essenzialmente simili a quelle della cipolla ma, in più, lo scalogno è un potente di­sintossicante e favorisce l’accelerazione dei processi metabolici. Per sfruttare appieno tutte le proprietà dello scalogno, se ne utilizzano anche le foglie, da triturare nelle frittate: sono straricche di oligoelementi e di antiossidanti. Se aggiungi un battuto di scalogno alle insalate, ricorda sempre di arricchire il piatto con tanto prezzemolo tritato: questa pianta aromatica, oltre a essere diuretica, neutralizza l’aroma “cipolla” tipico dello scalogno

giovedì 7 aprile 2011

Articolo molto interessante su Arthur Potts Dawson

http://blog.atcasa.corriere.it/community-garden/2011/04/07/arthur-potts-dawson-il-rivoluzionario-degli-orti-urbani-nipote-di-mick-jagger/#more-1359

martedì 29 marzo 2011

28_Marzo2011_Cucina FdF®

Ieri era la sera della cena FdF®.
Non è cucina concettuale e non è nemmeno una cosa "bella" da dire, ma è una cosa tanto pratica e soprattutto di grande attualità nonchè utile ai fini dell'economia domestica: trattasi della cucina Fondo Di Frigor®, e cioè, cucinare piatti buoni e belli, con gli ingredienti che, aprendo il frigorifero, ci salutano e saltellano cercando di farsi scegliere per essere utilizzati.

Ero a casa di un'amica molto brava in cucina ma esagerata nel fare la spesa la situazione era la seguente.

Nel freezer:
Ravioli di farina integrale fatti in casa (da lei) ripieni di ricotta sale e pepe. (Settimana scorsa li aveva preparati in eccesso in occasione di una cena tra amici e per non sprecarli, saggia ragazza, li ha messi in freezer) 
n° 2 tortini di patata violetta surgelati (comprati in offerta e già pronti, in un attimo di follia, da Picard)

Nel frigorifero:
Castagne sottovuoto gia cotte (comprate all'Esselunga almeno 15 giorni fa, in scadenza il 31 maggio, niente di preoccupante però giravano da troppo tempo)
Rametti di salvia confezionata (comprata sempre all'esselunga per la preparazione di una ricetta che ne richiedeva 2 foglie...)
Erba cipollina (idem come sopra)
Grana (gia grattuggiato comprato perchè era in offerta...e non aggiungo commenti)
Formaggi vari (selezione di formaggi avanzati, piccoli pezzi da miniporzione di chevre, gorgonzola dolce e brie) 

Latte di cocco (avanzo di un barattolo comprato per assaggiare il latte di cocco e vedere se in effetti valeva la pena usarlo)
Frutta SunSet (cioè frutta da salvare)
Vino rosso (non più di due dita di ottimo valpolicella avanzate domenica sera che non volevamo buttare via!!!)


Questo è il menù che ne è uscito:

- Ravioli integrali con battuto di castagne e salvia e ristretto al vino rosso
- Tortino di patate violette in salsa di cocco ed erba cipollina
- Minitagliere di formaggi con uva Apirena (quella senza semi)

Costo effettivo dell'operazione: 0€
Io sono per il ricilo e il riuso, nonchè per l'inventiva da necessità, e questa è solo la mia personalissima visione, o meglio il modo in cui gestisco la mia vita e la mia cucina e non solo, anche l'estetica della mia casa segue il principio del riciclo e del riuso (ogni giorno mangio sul tavolo Salvarani in formica verde che mia nonna ha comprato almeno 50 anni fa per la sua csa di Viale Abruzzi) e sono così da sempre, ho sempre avuto lafissa del "non spreco" ma ho notato, è soprattutto nell'ultimo anno, che ormai questa cosa è così importante che c'è chi se ne occupa a livello "professionale" alcuni esempi, o meglio spunti di riflessione:
http://www.lastminutemarket.it/
http://www.alcenerocaffe.com/spreco-zero
http://www.bancoalimentare.it/

e tanti altri...bhe cmq...buon appetito

29_Marzo2011_Cuore caldo (prima che sia troppo tardi)

per 10 tortini:
5 uova
250gr di cioccolato fondente
125 gr di zucchero
1/4 bustina di lievito (4 o 5 grammi circa)
225 gr di burro
50 gr di farina (io uso a volte meta farina 00 e metà farina di riso, si può fare anche tutta con la farina di riso viene mooooolto leggero! ma il mix delle due farine è l'alternativa migliore)
20 gr di maizena (o fecola di patate...meglio maizena)

imburrare e infarinare gli stampini usa e getta di alluminio (domopack) prima di versarci il composto ottenuto. (burro + farina e non burro+zucchero se no no si staccano al momento di servirli)

procedimento:
prima di tutto imburrare ed infarinare leggermente le forme per tortini, così da essere già pronti al momento cruciale!

sciogliere a bagnomaria la cioccolata con il burro. (l'acqua nn deve mai bollire)
intanto sbattere le uova con lo zucchero.
quando il cioccolato+burro sono sciolto unirli al composto di uova e zucchero. il cioccolato nonndeve essere caldo, è fondamentale perchè altrimenti l'uovo si cuoce.
unendo i due composti fare attenzione e mescolare bene ma nn troppo energicamente per nn formare le bolle d'aria nel composto.
infine aggiungere la farina setacciata (inclusa maizena e lievito)
qnd il composto è omogeneo versarlo nelle formine usa e getta.
lasciar riposare in frigorifero un apio d'ore oppure conservarli in freezer e usarli con l'arrivo di ospiti inattesi!

cottura:
accendere il forno a 180° e cuocere i tortini (possibilmente con il forno ventilato e molto va alla sensibilità del cuoco, per la giusta cottura, pogni forno è a se!

dal frigorifero: 8 minuti
dal freezer: 15 minuti

servire togliendo lo stampino usa e getta (dovrebbero venire via semplicemente capovolgendolo con un gesto rapido) e mettere dello zucchero a velo o una bella salsina a i frutti di bosco...


giovedì 13 maggio 2010

13_Maggio2010_La prima volta_Il_Clan_Destino

Il_Clan_Destino cos'è?
Innanzi tutto è un gruppo di amici, poi una dimora e infine un'idea.

Nell'attesa di avere ciò che desideriamo da sempre ci siamo igeniati e facendo di necessità virtù abbiamo creato un piccolo Home Restaurant o meglio un ristorante privato.

Da noi, con noi puoi desiderare qualsiasi cosa, noi la inventeremo per te.

La nostra particolarità? Proponiamo solo ed esclusivamente piatti vetariani e vegani .
Offriamo cucina di classe a tutti coloro che hanno già scelto la strada della salute e a chi ancora non la conosce ma vuole provare a percorrerla.

Detto in generale :
voi ci dite cosa volete e noi lo facciamo a seconda della stagione, del mercato o dell'evento che avete in mente.

Detto parola per parola suona così:
(***attenzione tutti i servizi elencati qui sotto possono essere realizzati al Clan_Destino oppure dove volete...non c'è limite)

packed lunch o cucina a domicilio| tu e i tuoi pasti
Prepariamo per te il pranzo (o la cena) anche (e soprattutto) quando non puoi venire da noi.
2 soluzioni, lunch box o dinner box, con mille combinazioni e ricette per stuzzicare l'appetito, la curiosità e per portare il benessere che cercavi, attraverso la tavola.
3 portate per il lunch-box: frutta o macedonia, un piatto unico, 1 contorno.
4 portate per il dinner-box: frutta o macedonia,  primo e secondo e 1 contorno.
Su ruchiesta consegnamo a domicilio.
cene per gruppi | tu e i tuoi amici
Il dehor ospita gruppi, da 10 a 20 persone, potete venire a cena, potete fare un barbecue, potete fare merenda e giocare ai gavettoni, potete organizzare le feste di compleanno dei vostri figli, potete organizzare un gruppo di lettura con the e biscotti, un seminario, una riunione, un corso di triccotage, una mostra fotografica ... noi vi diamo lo spazio e il cibo!
*per qs srvizio ci possiamo occupare anche del servizio navetta da e per il Clan_Destino, in questo modo il problema del rientro a casa è secondario!

cene romantiche | tu e la tua metà
Cameriere e chef a vostra disposizione. In giardino o nel Living, candele, romanticismo, la musica di una vecchia radio e... per il resto non avete bisogno di noi!


corsi di cucina | tu e le tue amiche
Vi va di imparare qualcosa di nuovo e intanto divertirvi, organizziamo per piccoli gruppi di amici corsi di cucina pratica e "bella".

ricette | navigando
Nella sezione ricette del blog qualche idea in più.


tisane | con chi vuoi anche solo
collezione autunno/inverno, non vi va di stare a casa, fate un giro e venite a riscaldarvi con tuna isana nel nostro salotto: libri, musica, internet WIFI...
collezione primavera/estate volete abbronzarvi e non avete il terrazzo? allungatevi fino al Clan_Destino una tisana depurante, rinfrescante, sdraio nel giardino e frutta fresca, a tutte le ore, l'olio abbonzante ve lo diamo noi.

merende e feste per bambini | tu e i tuoi figli
una festa di compleanno diversa dal solito, con animatore e dolci prelibati, tu porta i bambini, noi mettiamo il resto.

book crossing | tu e i tuoi libri
porta un libro che non ti interessa più e scambialo con uno dei nostri, tutte le volte che vuoi.



presentazioni o pranzi di lavoro | tu e le persone con cui lavori
Il_Clan_Destino riservato solo per te e i tuoi colleghi, i tuoi clienti o futuri tali, per i tuoi soci. Pranzi di lavoro formali o informali.

location | tu e tutti gli altri
all'occorrenza su richiesta possiamo affittare la nostra tana per l'uso che vorrai, (vai a vedere la piantina e le foto della location qui)

Insomma vi facciamo fare tutto quello che volete, senza limiti.


Metteteci alla prova!

Buon appetito dal Clan_Destino

giovedì 6 maggio 2010

19_Settembre1984_ La prima volta_Arancini di Riso

Gironzolo in cucina, traffico, domando e osservo da qnd ho 4 anni (prima di poter fisicamente arrivare ai fornelli osservavo e basta) ... 
Oggi cucino per rilassarmi, cucino per gli altri , cucino per me.

Una "coreografia" in un piatto, i gatti sulla sedia che si fanno le coccole, e qualche amico intorno ad un tavolo e la mia vita diventa gioia.

Faccio un lavoro interessante, creativo e mai noioso, ma che per un periodo ho abbandonato per andare a lavorare nella cucine di un ristorante: dovevo vedere, dovevo imparare, ne avevo bisogno. 
Non ero nessuno, non ho mai studiato per quella professione ma nonostante questo, tanto forte era la mia volontà che nel ristorante dove ho lavorato ho girato tutta la cucina (primi, contorni, secondi e dolci)  prendendo 500€ al mese, lo stipendio più ricco di tutta la mia esistenza lavorativa e, con la gioia nel cuore, ho imparato tante cose!

Oggi sono tornata al mio lavoro ma la cucina rimane nella mia anima, nelle mie corde, cucino per me, per le persone che amo, per quelle che non conosco ma che me lo chiedono: al CLAN_DESTINO accogliamo tutti quello che il DESTINO ci manda e cerchiamo di esaudire parecchi desideri culinari.

Oggi è la prima volta che scrivo, anzi cucino, su questo blog e, per restare in tema di prime volte, mi viene in mente la prima volta che ho cucinato: era il lontano millenovecentoottantaquattro.

Arancini di Riso alla Palermitana, gli orginali! Qualche catanese o messinese millanterà che l'arancino arriva dalle loro città...non è così!;-)

La proprietaria della ricetta, perfetta, collaudata è mia nonna Rosa.

Mia nonna, a vederla, non era una di quelle donne che l'immaginario comune classifica come "nonna" e tanto meno rientrava  nell'immaginario della donna siciliana votata ai fornelli, sebbene lo fosse.

Mia nonna al massimo poteva sembrare una mannequin parigina degli anni in cui Chanel era solo Coco, oppure una newyorkese, antenata delle nostre "Sex in the city", alta, magrissima, scaltra e soprattutto  maschile, molto maschile: quanto di più lontano potesse esserci dall'immagine di nonna e di cuoca padrona della cucina, lontana dai piatti fragranti, morbidi e perfetti che la sua cucina a gas creava, eppure quelle mani ossute, che non avresti mai immaginato nel gesto di sfamare nipotini, figli e parenti... erano strumenti magici.

Rosa, si è spostata con Saverio, mio nonno, perché nel '44 quella era l'unica strada. 
Saverio, bello come pochi, faceva il marinaio ed era scomodo nei suoi panni di marito italiano.
Vivevano per me, unica nipote, e per il loro bambino, il mio Papà.
E poi c'era (e c'è) la mia mamma ... quello che non ci facevamo mai mancare era una bella tavola apparecchiata piena d'amore e risate, ma soprattutto, piena di cose buone.


Questo tanto per darvi un quadro dell'ambiente culinario nel quale sono cresciuta,;un'infanzia passata a guardare le donne di famiglia cucinare: la nonna siliciliana, le zie in arrivo, in treno, da palermo con le valigie piene di ricotta, farina di ceci, melanzane etc... e la mamma, anzi La Mamma, che non ha euguali, in cucina e nella vita.

Comunque tornanto all aprima volta, ecco la ricetta degli arancini:

Ingredienti:
1 kg di riso tipologia semifino: vialone nano, magatello o padano
1/2 kg di carne trita scelta (mia nonna lo macinava con il suo tritacarne a mano, quello da tavola, con la manovella. Presente? Ce l'ho ancora ma nn lo uso più...non ci sono più le donne di una volta!)
3 etti di bologna (si può anche omettere - io non la metto perchè sono vegetariana, quindi volendo si può sostituire con del seitan)
piselli qb
formaggio a dadini (qualcuno usa la mozzarella qualcuno il primo sale, quello dolce non quello stagionato, la scelta è a vostro gusto, l'attenzione va posta sulla scelta della mozzarella, non deve essere troppo acquosa perchè rovinerebbe il ripieno e il fritto)
pan grattato
2 uova
olio di semi per friggere (oggi ci sono tanti oli tra i quali scegliere per realizzare una ricetta ancor più perfetta e leggera, ma allora, con quello di semi si friggeva, con l'extravergine si condiva)

Quando era giorno di Arancini, solitamente Natale o nelle occasioni come i compleanni, in cucina c'era trambusto sin dalla mattina presto. I fuochi erano già tutti impegnati quando mi alzavo e, in pigiama, andavo a fare colazione.

Ma quel giorno non era come tutti gli altri: la sera prima mi avevano promesso che potevo aiutare a fare gli arancini per il compleanno di papà.

Mi sembra ieri, so che è banale ma è così, invece sono passati 26 anni, e le immagini sono ancora nitide. Ricordo ancora il suo grembiule: sfondo blu, fiori piccoli bianchi, pistillo giallo e qua e la dei puntini di rosso.
Era la prima volta che cucinavo "veramente".
Appena sveglia ebbi in dotazione un grembiule simile al suo. Ricevetti istruzioni. Avevo già osservato altre volte la preparazione di quella prelibatezza ma, mai mi era successo di poter mettere le mani "in pasta".

Ecco quello che vidi ed ascoltai (mi raccontava, come se fossi un adulto quello che si doveva fare, dal momento che le dicevo che avrei voluto imparare a farli):

Prepara la salsa con i piselli (ma alla maniera del sud, soffritto leggero di cipolla tagliata finissima, fai cuocere la salsa a lungo e metti ASSOLUTAMENTE lo zucchero per togliere acidità al pomodoro).
Mentre il sugo è sul fuoco, fai cuocere la carne trita: basta saltarla in padella con un goccio d'olio e uno spicchio di aglio a fuoco dolce, avendo cura di non seccarla, deve essere umida, morbida. Fai sbollentare i piselli e una volta cotti uniscili alla carne trita. (più tardi unirai anche qualche cucchiaiata di salsa) - oggi sono vegetariana e mi odierei se non sottolineassi che la carne trita dsi può sostituire con il seitan ma so benissimo che NON E' LA STESSA COSA!

Nel frattempo cuoci il riso in abbondante acqua salata, quando il riso ha raggiunto la cottura ottimale scolalo avendo cura di tenere l'acqua di cottura, non tutta, l'ultima parte , che è fondamentale per la riuscita dell'arancino. Quest'acqua è ricca di amido. L'amido è il collante naturale grazie al quale possiamo fare le palle di riso, riempirle e chiuderle perfettamente evitando che si rompano durante il passaggio nell'olio bollente).
Condisci il riso con un po' di salsa che nel frattempo avrà ultimato la sua cottura (questa operazione serve solo per dare colore al riso bianco, qualcuno usa lo zafferano , ma la ricetta vera vede il rosso protagonista. con il sugo non esagerare, il colorito rosso deve essere leggero e cmq il riso deve rimanere asciutto).

Ora puoi procedere con le palle di riso. Le dimensioni le scegli tu. (oggi che la moda ci vede Fingers-Food-Addicted le dimensioni degli Arancini si sono ridotte notevolmente, perché l'estetica vuole la sua parte, nonostante ciò resta il fatto che la dimensione originale è quella di un'arancia, che riempia le mani e il palato al primo morso e che arrivi fino all'anima con il suo sapore semplice e soddifacente).

Il movimento delle mani deve essere rapido, questo movimento serve per fare una palla perfettamente rotonda...poi crea un incavo e riempilo con il ripieno (trita-piselli-sugo+dadino di formaggio).
Dopo di che fai una "toppa" con un altro po' di riso per coprire il buco, sede del ripieno, e, di nuovo, con un movimento veloce delle mani perfeziona la forma rotonda dell'arancino.
(questo è il questo momento in cui va usato l'amido, per rendere compatto il riso all'esterno e per dare un qualcosa in più all'impanatura)

Quando la palla è perfettamente sferica, passala nell'uovo e poi nel pan grattato. (è consigliabile fare prima tutte le palle, poi passarle nell'uovo e nel pangrattato e man mano cominciare a friggerle, le palle di riso possono essere fatte in anticipo (per es. la mattina per la sera) e poi la cottura può essere completata poco prima della cena, permettendo così ai fortunati ospiti di assaporare gli arancini ancora caldi e croccanti!)

Quando li hai impanati per bene friggi: olio abbondante, lo scaldi in una pentola con i bordi alti (o in friggitrice...) deve coprire completamente il volume degli arancini, per far si che la panatura si cuocia in maniera uniforme.
Attenta alle manovre, metti gli arancini nell'olio molto delicatamente e una volta pronti toglili altrettanto delicatamente, potrebbero aprirsi e rovinare l'olio e il risultato finale

Buon appetito.